Il problema della sughereta di Monte San Biagio esiste ma può essere affrontato
La situazione di deperimento di alcune zone della sughereta è nota ormai dal 2009 ma solo nel 2012, in seguito all'attività di monitoraggio condotte dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università dell'Università della Tuscia, è stata rilevata la presenza di diversi patogeni tra cui Phythoptora cinnamomi. Purtroppo anche una decortica scorretta (segnalata e documentata dal nostro circolo alle autorità competenti nel 2009) effettuata negli anni sulle piante da sughero ha contribuito a stressare le piante e a esporle maggiormente ad attacchi di eventuali patogeni. Anche altre associazioni hanno sollecitato interventi per risolvere il problema del deperimento delle querce. Nel 2015 in una nota il circolo Legambiente evidenziò alle autorità competenti che il deperimento della sughereta non sembrava attenuato anzi mostrava segni di sofferenza in una nuova area, in località Dupante.
Phythoptora cinnamomi è piuttosto termofilo e, dato l'aumento di temperatura degli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda le temperature minime invernali, esso è considerato in fase di espansione negli ambienti caldo umidi di tutto il Mediterraneo. Purtroppo è difficile debellare il patogeno dalle aree infestate ma è certamente possibile prevenirne e limitarne la diffusione attraverso protocolli di lotta integrata, ampiamente individuati dagli enti preposti, che comprendono l'impedimento del movimento del suolo e della pianta infetta, l'attuazione efficace di drenaggi e canalizzazioni delle acque superficiali in modo da evitare i ristagni idrici e lo scorrimento incontrollato nelle aree colpite, interdire completamente l'accesso. Infatti i mezzi che vi transitano, il pascolo e l'uomo stesso, percorrendo il bosco per escursioni o per la raccolta di funghi, rappresentano un passivo mezzo di diffusione della malattia.
E’ chiaro che alcune di queste misure richiedono un finanziamento adeguato, come sottolineato di recente dal sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale. Tuttavia alcune misure di limitazione della diffusione del fungo, come la delimitazione chiara delle zone colpite e loro totale interdizione, si sarebbero potute già attuare senza particolari oneri. A noi risulta che ad oggi non sia stata emessa alcuna ordinanza sindacale specifica per l'interdizione delle aree colpite dal patogeno. L'unica ordinanza di interdizione, per il solo pascolo, di cui abbiamo notizia è la n.38 del 26 aprile 2017 e riguarda alcune zone della sughereta (ma non quelle colpite dal patogeno) in seguito al rinvenimento da parte dei guardiaparco del Parco Ausoni di esche ricoperte da sostanze chimiche e pericolose per la popolazione e per la fauna.
Una prima richiesta di finanziamento per l'avvio delle opere di bonifica fu inviata dall’ente Parco Ausoni all’assessorato all’ambiente della Regione Lazio già nel giugno 2012, senza alcun risultato. Lo scorso 5 giugno il Dipartimento Sistemi Aree Protette della Regione Lazio ha convocato un tavolo tecnico a cui ha partecipato anche il comune di Monte San Biagio. Nella riunione è stata comunicata la volontà della Regione di emanare dei bandi PSR per favorire la presentazione di progetti finalizzati alla risoluzione del problema. Lo scorso 11 luglio è stato in effetti pubblicato un bando denominato “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici” e in cui possono rientrare anche gli interventi che il comune di Monte San Biagio non ha mai avuto la possibilità di avviare in base alle proprie risorse.
Il nostro circolo è stato ripetutamente criticato ed attaccato negli anni passati per la posizione assunta in merito alla sughereta, per alcuni addirittura ideologica e di parte. Le ultime dichiarazioni del sindaco Carnevale confermano invece che il problema sughereta esiste e non è un pretesto. E' ormai concetto acquisito che la sughereta è patrimonio di tutti e che tutti sono preoccupati del suo stato di salute. Per questo, come associazione e senza la pretesa di assumere un ruolo che non ci compete, chiediamo che l'amministrazione comunale partecipi al bando e ci rendiamo disponibili a contribuire ad eventuali attività informative sul territorio, insieme ad altre associazioni, per sensibilizzare le persone sul tema. Diamo anche appuntamento in settembre per l'incontro pubblico sullo stato della sughereta che, a causa di impegni personali dei relatori invitati, abbiamo deciso di rinviare lo scorso luglio.
Per il circolo Legambiente Monte San Biagio
la responsabile
Paola Marcoccia
Phythoptora cinnamomi è piuttosto termofilo e, dato l'aumento di temperatura degli ultimi anni, in particolare per quanto riguarda le temperature minime invernali, esso è considerato in fase di espansione negli ambienti caldo umidi di tutto il Mediterraneo. Purtroppo è difficile debellare il patogeno dalle aree infestate ma è certamente possibile prevenirne e limitarne la diffusione attraverso protocolli di lotta integrata, ampiamente individuati dagli enti preposti, che comprendono l'impedimento del movimento del suolo e della pianta infetta, l'attuazione efficace di drenaggi e canalizzazioni delle acque superficiali in modo da evitare i ristagni idrici e lo scorrimento incontrollato nelle aree colpite, interdire completamente l'accesso. Infatti i mezzi che vi transitano, il pascolo e l'uomo stesso, percorrendo il bosco per escursioni o per la raccolta di funghi, rappresentano un passivo mezzo di diffusione della malattia.
E’ chiaro che alcune di queste misure richiedono un finanziamento adeguato, come sottolineato di recente dal sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale. Tuttavia alcune misure di limitazione della diffusione del fungo, come la delimitazione chiara delle zone colpite e loro totale interdizione, si sarebbero potute già attuare senza particolari oneri. A noi risulta che ad oggi non sia stata emessa alcuna ordinanza sindacale specifica per l'interdizione delle aree colpite dal patogeno. L'unica ordinanza di interdizione, per il solo pascolo, di cui abbiamo notizia è la n.38 del 26 aprile 2017 e riguarda alcune zone della sughereta (ma non quelle colpite dal patogeno) in seguito al rinvenimento da parte dei guardiaparco del Parco Ausoni di esche ricoperte da sostanze chimiche e pericolose per la popolazione e per la fauna.
Una prima richiesta di finanziamento per l'avvio delle opere di bonifica fu inviata dall’ente Parco Ausoni all’assessorato all’ambiente della Regione Lazio già nel giugno 2012, senza alcun risultato. Lo scorso 5 giugno il Dipartimento Sistemi Aree Protette della Regione Lazio ha convocato un tavolo tecnico a cui ha partecipato anche il comune di Monte San Biagio. Nella riunione è stata comunicata la volontà della Regione di emanare dei bandi PSR per favorire la presentazione di progetti finalizzati alla risoluzione del problema. Lo scorso 11 luglio è stato in effetti pubblicato un bando denominato “Sostegno alla prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici” e in cui possono rientrare anche gli interventi che il comune di Monte San Biagio non ha mai avuto la possibilità di avviare in base alle proprie risorse.
Il nostro circolo è stato ripetutamente criticato ed attaccato negli anni passati per la posizione assunta in merito alla sughereta, per alcuni addirittura ideologica e di parte. Le ultime dichiarazioni del sindaco Carnevale confermano invece che il problema sughereta esiste e non è un pretesto. E' ormai concetto acquisito che la sughereta è patrimonio di tutti e che tutti sono preoccupati del suo stato di salute. Per questo, come associazione e senza la pretesa di assumere un ruolo che non ci compete, chiediamo che l'amministrazione comunale partecipi al bando e ci rendiamo disponibili a contribuire ad eventuali attività informative sul territorio, insieme ad altre associazioni, per sensibilizzare le persone sul tema. Diamo anche appuntamento in settembre per l'incontro pubblico sullo stato della sughereta che, a causa di impegni personali dei relatori invitati, abbiamo deciso di rinviare lo scorso luglio.
Per il circolo Legambiente Monte San Biagio
la responsabile
Paola Marcoccia
04 agosto 2017
Pubblichiamo il dépliant informativo che illustra le problematiche legate alla diffusione del patogeno nell'ambito della sughereta di San Vito.
Il 25 marzo 2015 Legambiente Serra Andresone ha segnalato alle autorità competenti di aver registrato una nuova zona che mostra segnali preoccupanti, oltre che la presenza di alcuni alberi tagliati, e che necessita di un sopralluogo da parte di esperti. L'area si trova in località Dupante (sughereta di San Vito), nei pressi dell'albero Monumentale (Quercus Morisii Borzi’* ) censito dalla Forestale. In seguito alla segnalazione si è tenuto un sopralluogo con le autorità competenti nella zona segnalata .Nel sopralluogo è stato constatato un deperimento della zona e verranno effettuate analisi per capirne le cause, se attribuili ad uno dei patogeni rilevati nella sughereta tra cui Phytophthora cinnamomi.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nelle scorse settimane hanno avuto luogo presso la sede del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi alcuni importanti tavoli tecnici dedicati alla situazione della sughereta di San Vito di Monte San Biagio. Le riunioni sono state affiancate da un successivo sopralluogo all’interno della sughereta per constatare la situazione legata alla presenza di Phytophthora cinnamomi , un patogeno che ha già provocato la morte di diverse querce da sughero in alcune aree della sughereta. Phytophthora cinnamomi è responsabile della scomparsa di estese porzioni di bosco in diverse parti del mondo. In Europa Phytophthora cinnamomi è stata associata alle gravi morie di Quercus ilex e Quercus suber verificatesi in Spagna e Portogallo sin dagli inizi degli anni 90 (Brasier, 1992; Brasier, 1996; Sánchez et al., 2002). In Sardegna è stata segnalata da qualche anno la presenza del patogeno.
Il problema relativo alla sughereta di San Vito è noto dal 2012 e il circolo Legambiente Monte San Biagio, che ha sempre seguito con attenzione l’evoluzione degli eventi determinata dagli studi degli enti preposti e dai successivi atti amministrativi, ha inviato una richiesta in data 6 febbraio 2015 a Parco Ausoni, Comune di Monte San Biagio, Corpo Forestale dello Stato, Area Servizio Fitosanitario e Area Sistemi Naturali della Regione Lazio, per conoscere lo stato di salute delle querce. In particolare, nella richiesta il circolo ha voluto evidenziare che la presenza del patogeno non sembra attenuata rispetto ai mesi scorsi ed anzi mostra segni di diffusione in nuove aree, come riportato in un recente documento del circolo.
In seguito alla richiesta il Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi ha convocato per il 26 febbraio 2015 un primo tavolo tecnico inerente le problematiche fitosanitarie della sughereta, finalizzato ad affrontare e indicare le migliori azioni da intraprendere per contrastare la diffusione del patogeno Phytophthora cinnamomi . Anche il circolo Legambiente è stato invitato sia ai tavoli tecnici sia al successivo sopralluogo, potendo così manifestare direttamente la propria preoccupazione per le lentezze burocratiche con cui erano stati intrapresi i dovuti iter amministrativi. Il 16 maggio 2012 il Corpo Forestale dello Stato ha perimetrato un'area colpita dal patogeno di circa 7 ettari. Il 12 marzo 2015 il Parco Ausoni, il Corpo Forestale dello Stato, l'Area Servizio Fitosanitario e Area Sistemi Naturali della Regione Lazio hanno rilevato una zona interessata di circa 12 ettari, mostrando che il patogeno si è propagato velocemente con una percentuale di ampliamento di superficie dal 2012 al 2015 del 75% circa - pari a circa 5 ettari.
Dagli incontri è emerso che tutti gli enti coinvolti, che agiranno ciascuno secondo le proprie competenze, ritengono necessario informare la cittadinanza sullo stato di alcune zone della sughereta e limitare o interdire l’accesso di persone e animali nelle aree colpite in modo da evitarne la propagazione. Verranno delimitate le aree interessate e saranno apposti pubblici avvisi e cartellonistica per spiegare la causa dell'interdizione. Infatti la diffusione della malattia avviene attraverso lo scorrimento dell'acqua, lo spostamento delle particelle di suolo e il contatto con le radici delle piante. Anche il reticolo stradale, comprese le strade infraboschive, rappresenta una via ottimale di diffusione del patogeno. Infatti i mezzi che vi transitano, il pascolo, gli animali selvatici e l'uomo stesso, percorrendo il bosco per escursioni o per la raccolta di funghi, rappresentano un passivo mezzo di diffusione della malattia. La prevenzione rappresenta la misura principale di difesa contro questa seria epidemia, di cui tutti i cittadini devono essere consapevoli.
Da parte sua, il circolo apprezza il ruolo che gli enti preposti stanno svolgendo e chiede che quanto prima vengano intrapresi provvedimenti efficaci per preservare un bene che è patrimonio comune non solo dei monticellani. Il circolo Legambiente di Monte San Biagio organizzerà prossimamente un incontro pubblico relativo alla problematica.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il 25 marzo 2015 Legambiente Monte San Biagio ha segnalato alle autorità competenti di aver registrato una nuova zona che mostra segnali preoccupanti, oltre che la presenza di alcuni alberi tagliati, e che necessita di un sopralluogo da parte di esperti. L'area si trova in località Dupante (sughereta di San Vito), nei pressi dell'albero Monumentale (Quercus Morisii Borzi’* ) censito dalla Forestale. In seguito alla segnalazione, giovedì 23 aprile si è tenuto un sopralluogo nella zona segnalata. Erano presenti rappresentanti del Parco dei Monti Ausoni, della Forestale, della Regione Lazio, del Comune di Monte San Biagio, del circolo legambiente locale e un agronomo. Nel sopralluogo è stato constatato un deperimento della zona e verranno effettuate analisi per capirne le cause, se attribuili ad uno dei patogeni rilevati nella sughereta tra cui Phytophthora cinnamomi.
Monte San Biagio, 25 marzo 2015
Spett. Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi
[email protected]
Spett. Comune di Monte San Biagio
[email protected]
Spett. Provincia di Latina
Settore Ecologia e Ambiente
[email protected]
Spett. Università degli Studi della Tusciadi Viterbo
Facoltà di Agraria
Dipartimento di protezione delle piante
[email protected]
Spett. Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale di Latina
[email protected]
Spett. Corpo Forestale dello Stato
Comando Stazione di Fondi
[email protected]
Spett. Regione Lazio
Direzione Area 'Servizio Fitosanitario Regionale.
Innovazione in agricoltura', sviluppo rurale, caccia e pesca
[email protected]
[email protected]
Spett. Regione Lazio
Direzione Regionale Infrastrutture Ambiente e Politiche Abitative
Area Sistemi Naturali
[email protected]
[email protected]
Spett . Regione Lazio
Direzione Regionale Infrastrutture Ambiente e Politiche Abitative
Area Difesa del Suolo e Bonifiche
[email protected]
Oggetto: segnalazione area con Quercus suber L. deperite
Con la nota del 06 febbraio 2015, richiesta di attuazione delle misure di profilassi fitosanitaria da
eseguire in località Sughereta San Vito Monte San Biagio, la scrivente associazione ha anche
segnalato di aver registrato una nuova zona che mostra segnali preoccupanti, oltre che la presenza di
alcuni alberi tagliati, e che necessita di un sopralluogo da parte di esperti. L'area si trova in località
Dupante, nei pressi dell'albero Monumentale (Quercus Morisii Borzi’* ) censito dalla Forestale.
Dal seguente link
https://www.mediafire.com/folder/ismskj5x4hp4m/Legambiente_Monte_San_Biagio_segnalazione_sugh
ere_Dupante si potranno visualizzare e scaricare le foto scattate dal circolo Legambiente.
Distinti Saluti.
Monte San Biagio, 06 febbraio 2015
Al Commissario Straordinario Avv. Bruno Marucci
Al Direttore Prof. Crescenzo Fiore
del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi
[email protected]
Al Sindaco del Comune di Monte San Biagio
Federico Carnevale
[email protected]
Al Dirigente dell'Area 'Servizio Fitosanitario Regionale. Innovazione in agricoltura' della Direzione Regionale 'Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca'
Dott.ssa Alessandra Bianchi
[email protected]
Al Direttore della Direzione Regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
Dott. Roberto Ottaviani
[email protected]
Al Corpo forestale dello Stato
Comando di Fondi
[email protected]
Al Commissario Straordinario Avv. Bruno Marucci
Al Direttore Prof. Crescenzo Fiore
del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi
[email protected]
Al Sindaco del Comune di Monte San Biagio
Federico Carnevale
[email protected]
Al Dirigente dell'Area 'Servizio Fitosanitario Regionale. Innovazione in agricoltura' della Direzione Regionale 'Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca'
Dott.ssa Alessandra Bianchi
[email protected]
Al Direttore della Direzione Regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
Dott. Roberto Ottaviani
[email protected]
Al Corpo forestale dello Stato
Comando di Fondi
[email protected]
Oggetto: richiesta di attuazione delle misure di profilassi fitosanitaria da eseguire in località Sughereta San Vito Monte San Biagio.
In data 7 gennaio 2009 il circolo Legambiente “Serra Andresone” Monte San Biagio ha segnalato a diversi enti competenti lo stato critico in cui versavano decine di Quercus suber in località Limatella (Sughereta San Vito- nei pressi dell’ex edificio scolastico di Campo Marinello, Monte San Biagio).
Tra il 2009 e oggi si sono ripetuti sopralluoghi, segnalazioni e note da parte del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, il Comune di Monte San Biagio, la Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio, il Corpo Forestale dello Stato e il Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo. In seguito all’attività di monitoraggio condotta dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo è stata rilevata la presenza di diversi patogeni tra cui Phytophthora cinnamomi.
Anche altre associazioni e gruppi politici locali hanno sollecitato, dopo il 2009, interventi per risolvere il problema del deperimento di querce in due zone circoscritte della sughereta in località Limatella. La necessità di intervenire con urgenza è stata ribadita in più occasioni dagli enti coinvolti. Ad esempio la Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio ha comunicato, in data 07/06/2012 che <<al fine di limitare la diffusione del fungo anche in considerazione delle informazioni assunte dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo, si indicano di seguito le misure di profilassi fitosanitaria da eseguire nel sopracitato bosco:
la regimazione idrica per il deflusso controllato delle acque nell'area infetta al fine di evitare confluenza di acque ed accumulo di inoculo fungino nel terreno;
il divieto assoluto di movimentazione della terra dalle aree infette;
l'interdizione al passaggio di persone e bestiame all'interno delle due aree focolaio…tramite adeguata apposizione di pubblici avvisi e cartellonistica che richiami la causa dell'interdizione a scopi di prevenzione fitosanitaria.>>
E’ chiaro che alcune di queste misure richiedono un finanziamento adeguato che preveda, oltre al taglio, anche un trattamento specifico antifungino ( indicato dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo). Una richiesta di contributo è stata inviata dall’ente Parco all’assessorato all’ambiente della Regione Lazio nel giugno 2012. Tuttavia alcune misure di limitazione della diffusione del fungo (delimitazione chiara delle zone colpite e loro totale interdizione) si sarebbero potute già attuare senza particolari oneri.
Il Comune di Monte San Biagio con ordinanza sindacale n. 156/2013 del 13/12/2013, in seguito alle comunicazioni intercorse e alle richieste di nulla osta, ha stabilito il taglio delle piante e lo smaltimento del legname infetto. La Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio faceva notare, con comunicazione dell’11 marzo 2014, di non essere a conoscenza della data del taglio e di volerne conoscere con anticipo l’esecuzione per poter essere presente con proprio personale.
Per quanto ne sappiamo, ad oggi l'ordinanza di taglio non è stata ancora applicata e le condizioni delle zone infette non sono migliorate. Inoltre non ci sembra che siano state adottate adeguate misure per evitare la diffusione del fungo patogeno ad altre zone della sughereta. A tale proposito dobbiamo segnalare di aver registrato una nuova zona che mostra segnali preoccupanti e che necessita di un sopralluogo da parte di esperti in località Dupante.
La sughereta è un patrimonio forestale, è un sito di interesse comunitario che va tutelato, rispettato ed è doveroso evitare che venga sottratto alla sua vocazione forestale. Chiediamo che vengano messe in atto le misure di profilassi fitosanitaria indicate.
Restando a disposizione per qualunque iniziativa di carattere informativo legata alla problematica esposta e in attesa di un riscontro si porgono
Distinti Saluti. Per il Circolo, la responsabile
Paola Marcoccia
In data 7 gennaio 2009 il circolo Legambiente “Serra Andresone” Monte San Biagio ha segnalato a diversi enti competenti lo stato critico in cui versavano decine di Quercus suber in località Limatella (Sughereta San Vito- nei pressi dell’ex edificio scolastico di Campo Marinello, Monte San Biagio).
Tra il 2009 e oggi si sono ripetuti sopralluoghi, segnalazioni e note da parte del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, il Comune di Monte San Biagio, la Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio, il Corpo Forestale dello Stato e il Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo. In seguito all’attività di monitoraggio condotta dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo è stata rilevata la presenza di diversi patogeni tra cui Phytophthora cinnamomi.
Anche altre associazioni e gruppi politici locali hanno sollecitato, dopo il 2009, interventi per risolvere il problema del deperimento di querce in due zone circoscritte della sughereta in località Limatella. La necessità di intervenire con urgenza è stata ribadita in più occasioni dagli enti coinvolti. Ad esempio la Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio ha comunicato, in data 07/06/2012 che <<al fine di limitare la diffusione del fungo anche in considerazione delle informazioni assunte dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo, si indicano di seguito le misure di profilassi fitosanitaria da eseguire nel sopracitato bosco:
la regimazione idrica per il deflusso controllato delle acque nell'area infetta al fine di evitare confluenza di acque ed accumulo di inoculo fungino nel terreno;
il divieto assoluto di movimentazione della terra dalle aree infette;
l'interdizione al passaggio di persone e bestiame all'interno delle due aree focolaio…tramite adeguata apposizione di pubblici avvisi e cartellonistica che richiami la causa dell'interdizione a scopi di prevenzione fitosanitaria.>>
E’ chiaro che alcune di queste misure richiedono un finanziamento adeguato che preveda, oltre al taglio, anche un trattamento specifico antifungino ( indicato dal Dipartimento di Protezione delle Piante dell'Università della Tuscia di Viterbo). Una richiesta di contributo è stata inviata dall’ente Parco all’assessorato all’ambiente della Regione Lazio nel giugno 2012. Tuttavia alcune misure di limitazione della diffusione del fungo (delimitazione chiara delle zone colpite e loro totale interdizione) si sarebbero potute già attuare senza particolari oneri.
Il Comune di Monte San Biagio con ordinanza sindacale n. 156/2013 del 13/12/2013, in seguito alle comunicazioni intercorse e alle richieste di nulla osta, ha stabilito il taglio delle piante e lo smaltimento del legname infetto. La Direzione Regionale Agricoltura, Servizio Fitosanitario Regionale e Innovazione in Agricoltura del Lazio faceva notare, con comunicazione dell’11 marzo 2014, di non essere a conoscenza della data del taglio e di volerne conoscere con anticipo l’esecuzione per poter essere presente con proprio personale.
Per quanto ne sappiamo, ad oggi l'ordinanza di taglio non è stata ancora applicata e le condizioni delle zone infette non sono migliorate. Inoltre non ci sembra che siano state adottate adeguate misure per evitare la diffusione del fungo patogeno ad altre zone della sughereta. A tale proposito dobbiamo segnalare di aver registrato una nuova zona che mostra segnali preoccupanti e che necessita di un sopralluogo da parte di esperti in località Dupante.
La sughereta è un patrimonio forestale, è un sito di interesse comunitario che va tutelato, rispettato ed è doveroso evitare che venga sottratto alla sua vocazione forestale. Chiediamo che vengano messe in atto le misure di profilassi fitosanitaria indicate.
Restando a disposizione per qualunque iniziativa di carattere informativo legata alla problematica esposta e in attesa di un riscontro si porgono
Distinti Saluti. Per il Circolo, la responsabile
Paola Marcoccia